mercoledì 27 giugno 2012

Europa: quale futuro?

Siamo tutti, chi più chi meno, con le orecchie rivolte a Bruxelles per conoscere le decisioni dei governanti europei: decisioni dalle quali dipenderà il futuro della moneta unica e di tutti noi.

Settimana scorsa - dopo aver letto vari articoli su G20 ed altri incontri a livello europeo - sono giunta ad una amara e triste conclusione: oggi non esiste - in Europa, negli USA in Asia - uno/a statista di grande spessore politico che abbia la capacità e la reale volontà di mettersi in gioco e proporre soluzioni serie, innovative, applicabili ed efficaci per risanare il malato Europa.
Una personalità forte, carismatica, competente che sappia trovare gli strumenti e le modalità giuste per portarci fuori dalle sabbie mobili.
Ahimè io non sono stata capace di vedere in nessuno dei Capi di Stato, Primi Ministri, Ministri dell'Economia che oggi guidano gli Stati Uniti, l'Europa e l'Asia colui/colei che abbia le capacità di convincere i Paesi europei a camminare tutti nella stessa direzione anche sacrificando spazi di autonomia decisionale.

Fino a quando non troveremo nuovi Schuman, Adenauer, Spinelli, De Gasperi, Roosvelt capaci di mettere in atto un nuovo "New Deal" per l'Europa non vedo grandi prospettive per il nostro amato Vecchio Continenete.