domenica 30 dicembre 2012

Elezioni Politiche 2013

Tra frasi ad effetto, abbondanza di retorica e parole in libertà e' iniziata la campagna elettorale 2013.
Desidero da subito sgombrare il campo da una falsità che qualcuno vuole imporre agli elettori: destra e sinistra esistono ancora e sono due modi di pensare la politica, l'economia, la famiglia, l'essere "europei" completamente diversi e che non potranno mai scomparire.
Questo non vuole assolutamente dire che qualsiasi idea, proposta, provvedimento di una o dell'altra parte non possa essere valutata e se ritenuta valida per il bene comune e non in conflitto con le proprie idee e valori appoggiata e votata nelle sedi legislative.
Fatta questa - secondo me - necessaria premessa lancio a tutti coloro che si identificano nei valori cristiani, liberali ed europeisti l'appello a fare campagna elettorale affinché il nostro Paese possa iniziare la dura ma assolutamente possibile e non così lontana ripresa economica interna ed internazionale riappropriandosi del ruolo di leader sia in campo economico e politico.
Sono stata e resto molto critica sull'operato del governo tecnico guidato dal Prof. Monti e personalmente non sono una sua fan: vuole essere professore e non possiede quella dote fondamentale per un politico ma voglio dire anche per un professore che è chiamato a formare le generazioni future, dell'infondere speranza e coraggio ai suoi concittadini: anche quando si sforza il risultato non è proprio dei migliori.
Sinceramente non vedo come si possa affermare che tutti i provvedimenti in tema fiscale presi dal governo Monti abbiano salvato l'Italia dal disastro economico: i dati parlano molto chiaro, le critiche internazionali ci sono. Un risultato lo hanno ottenuto: fatto un enorme piacere agli investitori internazionali, alle banche e a tutti coloro che hanno speculato a partire dall'estate scorsa sui nostri titoli pubblici. In tantissimi ci hanno guadagnato e anche tanto. Chi ha perso siamo noi italiani che ci troviamo nonostante il rigore e l'austerity voluta e predicata dal Professore un debito pubblico a livelli mai raggiunti, una pressione fiscale ormai non più sostenibile da privati e aziende, la disoccupazione a livelli record (nonostante una riforma del lavoro che avrebbe dovuto incentivare l'ingresso nel mondo del lavoro e che a detta della maggioranza dei responsabili delle risorse umane di grandi aziende sortirà l'effetto opposto) e uno Stato sempre più invadente in economia (vale per tutti l'esempio di SNAM rete gas il 30% e' finito sotto le sgrinfie della Cassa Depositi e Prestiti 70% Ministero dell'economia e 30% Fondazioni bancarie) che produce inefficienza e bassa qualità dei servizi o beni offerti.
Quanto detto non vuole essere una assoluzione ed apprezzamento acritico del governo Berlusconi, governo che purtroppo non è stato capace - nonostante la larghissima maggioranza di cui godeva - di mettere in cantiere e  attuare quelle riforme vitali per il nostro Paese  in materia fiscale, economica ed istituzionale.
Adesso però serve il coraggio di invertire la rotta, dare fiato ai privati, alle aziende affinché il Paese torni a credere in un futuro di benessere, pace sociale, torni a produrre, a spendere, a divertirsi. Serve uno Stato che non penalizzi il merito, la ricchezza ma metta tutti nelle condizioni di poter lavorare, emergere grazie alle proprie capacità e specificità.

Su questo blog troveranno spazio tutte le idee e proposte che riterremo serie, utili per un futuro prospero e sereno dell'Italia e dell'Europa e che si rifanno ai valori cristiani e al pensiero liberista e federalista europeo di Luigi Einaudi, principi e valori in cui mi riconosco, che ho difeso e sempre difenderò.

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