mercoledì 28 marzo 2012

E' richiesto un cambiamento, anzi no

Ci sono, non sono emigrata in qualche località esotica alla ricerca di una vita più a misura d'uomo, con paesaggi meravigliosi etc etc.
Non sono andata via anche se il pensiero è come un tarlo: nonostante non sia più una ragazzina, la propensione al rischio sia inferiore a quella che può avere un giovane, la consapevolezza delle difficoltà sia maggiore ci penso spesso, spessissimo.

Ho necessità di poter vivere in una società viva, creativa, libera dove le persone affrontino la giornata con il sorriso sulle labbra, con entusiasmo, con la giusta dose di adrenalina, assegnando il giusto peso a tutti gli aspetti della vita quotidiana: lavoro, famiglia,divertimento.

Nell'Italia di oggi non mi trovo più a mio agio, non mi sento in sintonia con il mio Paese: serve un cambiamento, anzi no, un ritorno alle belle e sane maniere di una volta.

Volete un esempio: la riforma del lavoro di cui tanto si è parlato, si parla e si parlerà.

Perchè dobbiamo ancora ascoltare dichiarazioni quali "riforme di questa portata in questo momento non era il caso di intraprendere"?
I miei genitori, i miei docenti mi hanno insegnato, con la teoria ma sopratutto con la pratica, che oggi si devono intraprendere quelle azioni, attività, tenere quei comportamenti che costituiranno le fondamenta per un futuro sicuro, sereno, ricco di soddisfazioni dove tutti potranno realizzarsi nelle loro attività, siano esse manuali o di intelletto.

Serve un cambiamento del nostro modo di pensare, è necessario uscire dalla logica dell'interesse "particolare" , dell'egoismo più becero e riflettere che se mai nessuna generazione avesse intrapreso delle riforme, approvato delle leggi che nel "loro" presente avessero comportato dei sacrifici, dei disagi, del malcontento oggi tutti noi saremmo più poveri, culturalmente e moralmente.
Se aspettiamo che siano i nostri figli, i nostri nipoti a fare quei cambiamenti che il mondo moderno ci chiede beh allora non abbiamo capito proprio nulla anche perchè i nostri figli, i nostri nipoti stanno assimilando lo stesso nostro modo di pensare e avanti di questo passo - quando sarà il loro turno - niente ancora si muoverà e sarà immobilismo totale e declino inevitabile.


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