lunedì 27 febbraio 2012

Benzina e gasolio: corsa senza fine

Il prezzo medio della verde è giunto a € 1,82/litro  quello del gasolio a € 1,75/litro. Ma oggi in alcune zona del Cetro Italia la verde ha toccato il record di € 1,92/litro e il gasolio € 1,79/litro.
Cosa aspetta il Ministero dello Sviluppo Economico nella persona del Ministro Passera a metterci il naso e cercare di intervenire affinchè il prezzo non solo interrompa la sua corsa al rialzo ma possa anche scendere.
Solo pochi dati:
il costo medio del barile di petrolio (inclusi tutti i costi di spedizione e assicurazione) nel 2011 è stato di $ 110,28
il prezzo medio della benzina sp nel 2011 è stato di € 1,538/litro
il 23 gennaio le quotazioni del greggio WTI con consegna a marzo erano di $ 98,11/barile, quelle del Brent erano di $ 109,38 entrambe in calo rispetto al 2011.

Rilevazione del 20.02.2012

 

BENZINA

€/LITRO

GASOLIO
€/LITRO
1
Italia
1,752
1
Regno Unito
1,712
2
Grecia
1,742
2
Italia
1,702
3
Olanda
1,736
3
Svezia
1,656
4
Danimarca
1,727
4
Finlandia
1,585
5
Svezia
1,694
5
Grecia
1,552
6
Germania
1,669
6
Germania
1,529
7
Finlandia
1,644
7
Danimarca
1,528
8
Belgio
1,642
8
Ungheria
1,521
9
Portogallo
1,636
9
Belgio
1,504
10
Regno Unito
1,617
10
Irlanda
1,489

MEDIA PAESI EURO
1,637

MEDIA PAESI EURO
1,488

MEDIA 27 PAESI
1,605

MEDIA 27 PAESI
1,502

Ergo: la corsa della benzina in Italia la dobbiamo solamente a cattiva distribuzione, speculazione, tasse e un grande lavoro del governo tecnico del Prof. Monti che ha aumentato ulteriormente le tasse.

Un Paese che deve risollevarsi, che deve intraprendere la strada della crescita (sottolineo partendo da una situazione economica recessiva) non può essere vessato con costi dei carburanti per autotrazione assurdi che innestano una reazione a catena ulteriormente recessiva: si usa meno l'auto (i distributori vendono meno carburanti e prodotti legati all'uso dell'auto), i prodotti trasportati via gomma (la gran parte) subiscono aumenti di prezzo e i consumatori ne acquistano in quantità minori (i commercianti accusano contrazione dei consumi, meno ricavi e conseguenze sull'occupazione).

Questa corsa al rialzo, quasi quotidiana, è una vergogna: deve essere interrotta quanto prima.
E' opportuno che si prendano decisioni in merito: fare cassa da una parte e perdere dall'altra non è la soluzione per tornare a crescere, a produrre ricchezza, a creare lavoro e far stare meglio gli italiani.

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